Ogni volta che devo allenare
il mio poderoso fisico (?) incontro Lui, il “TORO della palestra”, sicuramente
parente stretto del vitellone.
Arriva nell’orario migliore,
verso le 18.30, quando la palestra è gremita e le ruote di pavone sono ben
accette.
Il toro non viene a piedi o
con “la macchina”, lui ha la Porsche cayenne grigia metallizzata che parcheggia
sempre davanti all’entrata (penso abbia un posto riservato, io con la mia 106
non trovo un buco nemmeno se arrivo alle 14.00).
Entra con un bel sorrisetto
da “io sono il re, voi i miei sudditi”
e saluta festoso qualsiasi essere vivente, compresi i pesci rossi
nell’acquario.
Prima di entrare nello
spogliatoio si fa vedere in sala pesi, una pacca sulle spalle al suo amicone
istruttore e un buffetto a qualche bambino di ginnastica artistica, per
intenerire le belle mamme che li aspettano e broccolare un pò..
Al termine della parata
iniziale, con il suo abito firmato e fazzoletto al collo da nobiluomo, decide
di andare a cambiarsi.
Dentro lo spogliatoio, al riparo
da occhi e orecchie che contano, i modi di fare e il linguaggio forbito del
suddetto calano mostruosamente di livello, ma tanto siamo in zona franca.
Dopo circa 20 minuti eccolo
lì, rigorosamente in infradito, che si piazza in mezzo alla palestra per
appoggiare i suoi due telefonini ed avviarsi alla cyclette con la rivista
patinata in mano.
Quando apre bocca il tono di
voce è alto, squillante, ma raggiunge volumi clamorosi quando risponde al
cellulare (che squilla quelle 2-3 volte ad allenamento) e discute di qualsiasi cosa a squarciagola.
Il toro da palestra, se
interpellato, risponde volentieri soltanto ad organismi di sesso femminile,
possibilmente in abiti aderenti, intimo a vista e forme ben strizzate.
Ma com’è il fisico di
codesto individuo? Le ore trascorse in sala pesi hanno modellato la sua
muscolatura striata? (per quella liscia girano contrastanti voci di
spogliatoio)
Diciamo la verità, il toro
fisicamente ha il suo perché: spalle robuste, bei bicipiti, dorsali potenti,
soltanto gli addominali risultano un pò appannati (qualche aperitivo e birretta
di troppo di fanno sentire).
Ma il suo essere superiore
si manifesta nel saluto finale quando, docciato, vestito e profumato, ritorna
in sala per la benedizione furbi et orbi
e sorridente si allontana verso il tramonto, cavalcando la sua Porsche cayenne..
Bella e dettagliata descrizione del personaggio, mi pare proprio di vederlo mentre fa la sua "esibizione". :-)
RispondiEliminaHa ha .. grazie, in effetti è uno "spettacolo". :-
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