martedì 3 marzo 2015

L' 8 per la mimosa



Soltanto un evento può essere più pericoloso della frenesia di un branco di squali affamati intorno ad una preda sanguinante :  la frenesia dell’8 marzo.
Già una settimana prima i fiorai aprono i battenti raggianti, esponendo a destra e manca cartelli inneggianti a buffi fiori, tondi e gialli, simili a rametti di corallo, per fattezza, dimensione e prezzo.

Queste povere piante di mimosa, che durante il resto dell’anno vivono anonime e nella totale indifferenza umana, a marzo vengono depredate del loro oro con tagli e potature degne di “Edward mani di forbice”.
Ed ecco allora, in ogni negozio di fiori che si rispetti, decine di mazzetti, composizioni, vasi e cestini, alla mercè del “cliente maschio predatore”.

L’essere umano medio però non riesce ad apprezzare questo tempismo, acquistare un bel mazzo di rose e mimose per la sua lei qualche giorno prima dell’8 marzo sarebbe troppo semplice..
Il 6 e 7 marzo nei fiorai ci sarebbe troppo varietà, l’ambiente sarebbe troppo tranquillo, senza fila e ressa alle casse, tutte le mimose sarebbero fresche, belle da vedere e le composizioni perfette, tutto troppo facile per approfittarne..
Si rimanda tutto all’8 mattina, magari usciti dalla celebrazione della Messa, quando branchi di bufali si ricordano dell’evento in corso e si riversano in massa verso qualsiasi insegna di colore vagamente giallo.

I micro mazzetti (imbarazzanti) da 2 euro sono i primi a finire e lo stesso per tutto ciò che ha un rapporto qualità-prezzo medio basso.
Ben presto rimangono i binomi rose-mimose, orchidee-mimose, piante grasse-mimose, con prezzi talmente elevati da far pensare all’ignaro cliente ad una imminente estinzione della povera pianta gialla..
L’essere umano medio a questo punto tenta di raccogliere qualche pallina di mimosa caduta sul pavimento, volendo comporre un mazzetto dell’ultimo minuto ma, rendendosi conto del fallimento, si appresta al bancone deciso di rimettersi alla clemenza della corte.

Dopo una mezz’oretta di attesa arriva il suo turno.
L’ impiegata nel negozio, discretamente irritata, guarda il poverino come se fosse un microbo puzzolente e, dopo la sua scontata richiesta, si avvia dietro al magazzino, per tornare con 4-6 rami, tutte foglie e con qualche pallina gialla appesa, mezza rinsecchita dai giorni trascorsi ad aspettare.
Avvolge il tutto con la carta trasparente, aggiunge un fiocchetto e il regalo per la dolce metà è pronto:  38 euro.

Barcollante per la botta subita, estrai il portafoglio pensando che a quella cifra avresti potuto comprare una pianta intera e sistemarla in giardino, assicurandoti fiori eterni, ma fai finta di nulla e lasci anche il resto.
Uscendo dal negozio incroci lo sguardo di altri mariti e fidanzati, che devono ancora “portare a termine la loro missione” e ti senti comunque sollevato.

Sei davanti all’ingresso di casa quando il tuo simpatico vicino esce dall’auto con una cesta gigante di mimose, fresche, splendenti e soprattutto TANTE.
Covando una discreta invidia azzardi una domanda :
« Ciao Renzo, dove hai preso tutte queste mimose così belle? »
« Ma come? C’è una pianta enorme proprio qui dietro, era un peccato lasciarle lì.. »


PS : Vi state forse chiedendo come si comporta il sottoscritto l’8 marzo?
In rima vi rispondo ed una poesia io vi propongo,
se il dialetto capirete, una risata vi farete:


Anche se piove e tira vento
all’8 marzo devi stà attento,
se poi di domenica va a capitare
ancor di più è da ricordare.

Fidanzato, marito o come te và
na cesta de mimose tu devi comprà,
se poi ci metti qualche rosa che dura
ci fai proprio una bella figura.

In fila dal fioraio ce stai le mezz’ore
e intanto rifletti sul mazzo migliore,
quando tocca a te, sè finito tutto
se adesso ti guardo sei un uomo distrutto.

Esci a testa bassa come i bambini
ma poi tu pensi ai cioccolatini,
gialli, a cuore, incartati per bene
forse sò finite tutte le pene.

Vai da Talmone e da Romcaffè
non trovi più niente che fa per te,
i rametti finti poi prendi di mira
ma se torni con quelli LEI te li tira.

Sei un uomo forte, un uomo di mondo
DEVI tornare con il fiore tondo,
cominci a pensare ad un giardinetto
che vuoi che sia se tagli un rametto.

Arrivi a casa trionfante
con un mazzo gigante,
mi sa che hai esagerato
LEI non ha proprio abboccato.

“ Che profumo, che bel mazzo
poco fa ero in terrazzo,
il solito omino che frega le rose
stavolta tagliava pure le mimose.. ”