In
questi giorni di solleone il livello medio di melanina corporea delle persone
che mi circondano è “preoccupantemente” salito.
La
vicina di casa è già talmente abbronzata che io e lei vicini sembriamo le due
metà del biscotto Ringo, il biscotto dei campioni, uno bianco e uno nero.
La
capoccia del mio amico Sergio è talmente rossa da sembrare una piastra
elettrica accesa da un’ora e le braccia del farmacista di fiducia sono già spellate
tipo serpente in muta.
Crogiolarsi
al sole è un richiamo troppo grande per non essere considerato, più che altro
per mostrare i primi toni scuri della pelle a colleghi, amici e conoscenti,
tornando al lavoro o passeggiando per il corso, con quel sorrisetto che
sottintende parole come : “io sono già
abbronzato, bello e tonico, mentre tu sei bianco cadaverico, poverino..”
Più
il viso è rosso, più le braccia sono scottate tipo braciole sul barbecue e la schiena fiammeggiante e più c’è
soddisfazione.
«
La crema solare? »
«
Lo so che fa male senza ma non la metto.. tanto io ho la pelle scura »
«
Gli occhiali da sole? »
«
Tanto chiudo gli occhi è la stessa
cosa »
«
A che ora vado? »
«
Dalle 12 alle 14, così mi abbronzo di più
»
«
Il dopo-sole? »
«
Tanto non fa niente, lo mettono solo le donne »
Dopo
aver riflettuto sulle perle di saggezza
che spesso ascolto in questo periodo decido di unirmi al gregge ed organizzare
una bella mattinata di mare, al mio ritorno farò morire di invidia tutti i
colleghi e gli amici, ancora bianchi come mozzarelle..
Il
mio programma personale prevede la partenza alle ore 10.45, “tanto prima è inutile, il sole non attacca”,
l’arrivo
alle 11.30 a Citanò, per stare poi stesi sotto
la canicola, immobile come una lucertola, fino alle 15.00.
Dovrebbe
andare tutto bene.
La
mattina mi sveglio arzillo come non mai e preparo diligentemente lo zainetto
per il mare:
1)
asciugamanone gigante, quello blu con i delfini disegnati, così grande per non
lasciare i piedi fuori quando mi stendo,
2)
infradito da spiaggia, da cambiare con le scarpe normali quando esco dalla macchina.
3)
cappello con visiera, per evitare le scottature in viso.
4)
occhiali da sole, per non essere accecato dai mortali raggi solari.
5)
crema protettiva solare fattore.. 50.
6)
merendina di metà mattinata, frutta e bottiglia d’acqua.
7)
spiccioli per comprare la pizzetta, qualche ninnolo dai vu cumprà e per il cocco
bello.
8)
ombrellone apertura 180 cm con manovella per il rapido fissaggio.
9)
marsupio per riporre i beni preziosi nel caso mi allontanassi dalla
postazione-mare per una breve passeggiata sulla battigia.
10)
settimana enigmistica nuova di zecca, appena comprata in edicola.
Sento che ce la posso fare.
Furbo come una faina ho la
fantastica idea di spalmarmi la crema già a casa, così all'arrivo sarò subito
pronto per la cottura.
Mi infilo il costume,
rigorosamente slip, di qualche anno fa (mi sta anche un po’ largo) e davanti allo specchio ricopro tutta la mia
pelle di cremina bianca, che in effetti è talmente densa da far fatica ad
assorbirsi..
Pongo particolarmente cura al
dorso delle mani, ai piedi, alle orecchie, al collo, al naso e.. mi accorgo che
si sta facendo clamorosamente tardi, finirò in spiaggia.
Indosso la T-shirt preferita
da finto-giovane, pantaloncini corti quanto basta e via come il vento verso il
Sole.
Arrivo tranquillo con la mia
macchinina rossa sul lungomare ma i parcheggi sono strapieni, manco fosse
l’ultimo giorno di vita dell’intera umanità !!
Sudo come una capra ma alla
fine riesco a trovare un posticino lontanissimo dove stazionare il mio carro a
motore, così mi accingo a prendere tutto il necessario, mettere le infradito e
scattare agile come un furetto verso le sabbie roventi.
Zainetto e ombrellone in
mano mi piazzo in mezzo all'unico spazio vitale utilizzabile nel raggio di 200
m, un misto di sassi piccoli e sabbia riportata, con qualche legnetto di fiume
come cornice.
Mi trovo fra una famiglia
dotata di prole numerosa e rumorosa ed un gruppetto di signorine che, o non
indossano il costume o quest’ ultimo è talmente piccolo da non vedersi ad una
prima occhiata furtiva.
Ringalluzzito come non mai
gonfio il mio possente fisico e mi sento un pò Leonida che combatte i persiani
alle Termopili, quindi mi accingo a trapanare
la sabbia con la punta dell’ombrellone.
Dopo 25 minuti riesco a far stare
in piedi il malefico aggeggio e quindi inizio a spogliarmi.
Maglietta e pantaloncini
appesi sull’ombrellone, zainetto come cuscino e asciugamanone steso direzione
sole.
Tragedia: a casa ho dimenticato di
spalmarmi la crema sulla schiena.
Potrei gentilmente chiedere
ad una delle vicine signorine perizomate di aiutarmi ma desisto, temendo
l’arresto.
Anche i componenti della
famigliola alla mia destra potrebbero insospettirsi se mi rivolgessi a loro e
così faccio da solo, self-service.
Sembro un contorsionista, mi
giro la mano da una parte, sposto la schiena da un’altra, mi alzo, mi abbasso,
insomma faccio il possibile.
Sono le 12.30 e devo ancora
iniziare l’esposizione ai tanto amati raggi UVA, pazienza, vuol dire che non mi
muoverò più, non andrò nemmeno a toccare l’acqua con i piedi, starò steso come
un geco a rosolarmi ben bene.
Anche se fermo non posso non
dare un’occhiatina al mondo che mi
circonda e così il mio sguardo cade su delle tipicità da spiaggia :
1) la famiglia con bambini,
una delle quali proprio vicino a me, con babbo e mamma in genere affannati e
stanchi dell’ardua impresa che stanno svolgendo, mentre i bimbi impazziscono di
gioia gettando sassi e sabbia da tutte le parti.
2) la bella e misteriosa,
che prende il sole di spalle, reggiseno slacciato per non lasciare la riga
bianca sulla schiena e slip spostato per abbronzarsi pure il sedere.
In genere è intenta alla
lettura o presa da lunghe conversazioni telefoniche ed ogni 10 minuti si passa
lo spruzzino con il super tanning sul
corpo.
3) il bagnante medio, che si
posiziona in modo da guardare furtivamente tutte le bagnanti che a lui più
aggradano e andando via fa un percorso kilometrico a zig zag per dare loro
un’ultima occhiata da vicino.
4) il gruppetto di amiche, giovinette quasi-donne che fanno prove
generali di sensualità e fascino.
5) il super palestrato, che
si gira e si rigira per assorbire ogni raggio di sole che lo possa rendere
ancor più splendido.
6) le signore 40enni, con
cappellone di vimini, in forma e giovanili, che sfogliano le riviste di gossip
e buttano occhiatine qua e là.
7) la mitica signora anziana
che prende il sole sullo sgabello in riva al mare, la pelle scura come il
cuoio, un vero lupo di mare !!
Intanto il mio asciugamanone
si è talmente impregnato di sudore da doverlo strizzare e così decido di
sgarrare la regola dell’immobilità,
mi alzo e mi bagno i piedi in acqua.
Proprio quando sto
gustandomi questo refrigerio arriva il classico pirla che si butta a
balenottera azzurra a 10 cm di distanza, sollevando un’onda di tsunami che mi colpisce, regalandomi la
stessa sensazione di una immersione in una vasca di cubetti di ghiaccio.
Cercando invano una fiocina avvelenata
per abbattere il cetaceo mi sposto
alla mia destra anelando santa pace,
ci sono soltanto tre ragazzi che passeggiano con l’acqua alle ginocchia.
« Perché quando arrivo io
chi si trova in acqua decide di giocare a schizzarsi sbagliando sempre la mira?
» Rifletto tra me e me, di nuovo bagnato
zuppo..
Mi allontano ancor di più,
senza minimamente immaginare chi avrei incontrato, oserei dire dalla padella alla brace. Trattasi dei mitici bagnanti che giocano a
palla in acqua, tirando sto cavolo di pallone a 200 km orari in ogni direzione.
Ritorno mesto verso il
rassicurante telo-mare, dopo due pallonate in testa e un’altra doccia fredda
non voluta..
Almeno mi sono rinfrescato..
ed ora un bel bagno di sole
indisturbato non me lo toglie nessuno: sistemo bene l’asciugamanone con 4 sassi ai
lati per tenerlo disteso, tolgo ogni granellino di sabbia, levo le infradito e
mi distendo felice.
Nello stesso istante due
simpatici bimbi sfrecciano “sopra di me” in una folle corsa verso il mare, dopo che la
mamma ha dato loro il permesso del bagno, sollevando circa 20 kg di sabbia che
mi impanano come una cotoletta alla
milanese.
( Sento
che stamattina qualcosa non sta andando per il verso giusto.. to be continued )