lunedì 19 gennaio 2015

Dal dottore..



«Vado dal dottore »

Queste in genere sono le parole che danno inizio a meravigliose mattinate di attesa dal “medico di famiglia”.
Quando entri nello studio medico, nonostante tu stia recitando tutti i possibili riti scaramantici del mondo, ti prende sempre un colpo, perché hai davanti a te le solite 10-12 persone, stipate le une vicine alle altre, sedute sulle classiche sedie da sala d’attesa.
Sia che tu arrivi presto o a metà mattina o quando scommetti sugli ultimi minuti di apertura trovi sempre un sacco di fila e ti chiedi se mai potrà accadere il miracolo di non avere nessuno davanti (o quasi).

Ti metti l’anima in pace a ti accomodi nella saletta dell’ambulatorio, magari sulla sedia libera più vicina all’entrata del dottore, non si sa mai, meglio essere pronti ad ogni evenienza..
Dopo una decina di minuti di “assestamento” prendi la classica rivista di gossip da sala d’attesa, sempre quella, vecchia di 3-4 mesi, ma almeno passi un po’ di tempo sfogliando e guardando le foto di “vips” in costume alle Maldive.
Ci si stufa subito, impressionati da tutte quelle persone che ci sono prima di noi ed osservando la babele di lingue, colori e modi di fare che ci circonda, riflettiamo tristemente sul tempo totale di attesa..

Cominciamo allora a passare tutti sotto il nostro occhio critico, guardando il loro taglio di capelli, il trucco strano, il modo di vestire, la parlata dialettale, come accavallano le gambe, la borsa griffata e pure gli occhiali troppo colorati :

- C’è sempre la vecchietta “malata immaginaria”, che decanta gli acciacchi, racconta la sua vita e quante ne ha passate, sempre pronta a farsi misurare la pressione e fare tutti i controlli del mondo. (tempo di permanenza ELEVATO)
- C’è il ragazzotto in tuta e scarpe sportive, taciturno, con la radiografia in mano, in apparenza di sana e robusta costituzione.. ma con qualche sorpresa in serbo. (tempo di permanenza MEDIO)
- C’è la super bellona, formosa, seduta con la gonna corta e le gambe maliziosamente accavallate, vedendola tutti giurerebbero sul suo stato di salute.. terreno fertile per le malelingue. (tempo di permanenza A SORPRESA)
- C’è la coppietta di mezza età, molto temibile, due al prezzo di uno, quando entrano pensano di aver conquistato il fortino e difficilmente escono prima di una quarantina di minuti. (tempo di permanenza ELEVATO)
- C’è l’elemento a sorpresa, un vero e proprio jolly, indecifrabile, che entra con due foglietti sulle mani ed esce dopo nemmeno 5 minuti.. da applausi (tempo di permanenza BREVISSIMO)
- C’è poi il traditore, che assicura di avere soltanto una ricetta da firmare ed ottiene di passare avanti a tutti.. per poi rimanere dentro mezz’ora. (tempo di permanenza ELEVATO)

Ma il più temuto è LUI, il NEMICO numero uno, che si riconosce dalla ampia borsa in simil-pelle che tiene in mano e dagli abiti eleganti: l’INFORMATORE SCIENTIFICO.
Il suo modo di fare è baldanzoso, entra nella sala di attesa sicuro di sé, sprezzante del pericolo e mostrando subito un carattere estroverso quanto basta.
Chiacchiera amabilmente con le stesse persone che di lì a poco pugnalerà a morte utilizzando l’odiata “regola dell’ informatore che passa ogni due pazienti”.
Per evitare ogni protesta, a tempo debito appoggia la borsa per terra, davanti alla porta di ingresso del dottore, per marcare il territorio.
Se qualcuno comincia a mugugnare sorride pacioccone ricordando la suddetta regola e l’importanza del suo ruolo nella presentazione di nuovi farmaci. (tempo di permanenza IMPREVEDIBILE)

Un tempo poi non c’erano nemmeno i numeretti da staccare per stabilire l’ordine tra i pazienti in attesa (tipo reparto gastronomia del supermercato) .. allora si che era GUERRA.
C’era sempre il tipo champagnoso che diceva: « Chi è l’ultimo? » e si metteva a ricostruire l’ordine di entrata di tutti.
Ognuno di noi ha combattuto epiche battaglie per far valere il suo ordine di arrivo, evitare i tagliafile, i “finti-tonti”, gli smemorati e i maleducati ma ora è tutta un’altra cosa, la pace è tornata con l’avvento di questi utili fogliettini.
Se ci fosse il tabellone luminoso e la voce elettronica che dice dove siamo arrivati sarebbe il massimo, piano piano ci si arriverà..

Quando finalmente tocca a te, dopo due ore e mezzo di attesa, varchi quella porta ed entri dal medico soddisfatto e felice come se avessi appena vinto la Maratona di New York.
Ti siedi sorridente e stai per aprir bocca quando.. squilla quel cavolo di telefono che tiene il dottore occupato in chiacchiere per altri 10 minuti.
Ormai è fatta, niente e nessuno potrà rallentare la tua corsa per la vittoria, l’obiettivo è raggiunto e prepari il braccetto per l’iniezione del vaccino anti-influenzale.

« Purtroppo stamattina mi sono finito i vaccini, ritorni domani » …




2 commenti:

  1. Ahahahahahahahh hai descritto la mia rara mattinata tipo in sala d'attesa per vedere il dottore... UGUALE!! Ma davvero da voi siete già al livello dei numerini!! Da noi vige ancora la regola del "chi è l'ultimo?"..... però diciamo che un punto a favore per i furbi c'è....io se non voglio trovare la fila, vado di giovedì che c'è il mercato...fidati che nessuno è ammalato, nemmeno la solita vecchietta che deve farsi misurare la pressione!!!! ahahahahhahaah
    La strega bionda ex Candy Life!!

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    1. Hi hi.. Qui in effetti ci sono i numeretti, per evitare la ressa continua. Buona idea quella del giorno di mercato.. da provare :-) Grazie streghetta, a presto.

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