martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale

Ho già parlato dell’ultimo dell’anno, ma anche il giorno di Natale merita di essere affrontato.
Vi scrivo (quasi) in diretta, con gli invasori ancora in soggiorno a slacciarsi la cintura e mettersi comodi sul divano.
Trattasi di: CENA DI VIGILIA e/o PRANZO DI NATALE con PARENTI.

Della quindicina di persone che si aggirano in casa la metà sono IGNOTI, cugini di secondo grado, fidanzati/e della nipote della zia e due o tre passanti, che si sono imboscati tra un finto sorriso e una pacca sulle spalle.
Ma perché esistono ancora questi riti tribali??
Queste ammucchiate insensate, odiose per tutti, ma che tutti perpetuano..
Ci si vede una volta l’anno e non si sa bene cosa dire, il discorsetto sul tempo e sulla crisi è un classico (della tristezza), la “gaffe” clamorosa è sempre dietro l’angolo e così inizia “la sagra de lo finto”:
-          finti baci
-          finti abbracci
-          finti apprezzamenti, commenti e complimenti

Se poi c’è anche qualche regalino da scartare è il massimo!
Sono tutti contenti, tutti ringraziano e sorridono a 54 denti ma.. appena tornano a casa buttano nel cestino la camicia di due taglie più grande, parcheggiano in sgabuzzino i sali da bagno profumati, pronti al riciclo, e gettano nel camino la cravatta a strisce e pallini.

Parlando di finto non possiamo escludere “la partecipazione alla Messa di mezzanotte”.
Trattasi di celebrazione religiosa alla quale il 70% delle persone si reca soltanto perché fa parte del pacchetto natalizio, insieme a regali, torroni e panettoni.
Se venissi catapultato ignaro in una Chiesa vi potrei subito dire, ad occhi chiusi, se si tratti di “Messa di mezzanotte” o “Messa del 25 mattina”, la differenza sta nella PUZZA di PESCE.
Decine di pseudo-fedeli che cantano a bocca aperta, rosei e mezzi ‘mbriachi, emettono mostruose alitate pescifere, suggerendo il menù appena ingurgitato.
Anche i vestiti, che per l’occasione (siamo in vetrina!) non possono non essere cappotti neri, sciarpe bianche, giacche di lusso e pelliccette varie.. puzzano discretamente di frittura di pesce.
Tra le persone sedute un buon 30% ha l’occhio semi-chiuso, l’età avanzata, la panza piena ed un bel calduccio conciliano la penneca, con tanto di russatella a scoppio.
Comunque tutto ciò è secondario, l’importante è che all’uscita, tutti felici e contenti, ci si baci e ci si abbracci, anche fra estranei, urlando: «Tanti auguri, Buon Natale!»
(.. se poi verso le due di notte ci scappa pure una partita a carte..)





lunedì 2 dicembre 2013

TANTI AUGURI, BUON ANNO

Ebbene si, Natale si avvicina e questo andrebbe anche bene, visto che per me una delle cose più belle del mondo è fare regali alle persone care.
(il vero significato delle festività lo sorvolo alla grande, non va più di moda)

Però dopo Natale e mi viene il magone solo a pensarci, arriva il temutissimo ultimo dell’anno.. ma chi lo ha inventato?
Il 31 Dicembre e tutto il cucuzzaro che si porta dietro è per il sottoscritto un giorno da far trascorrere in fretta, come quando mandi giù lo sciroppo che sa di pesce, inghiotti e vai.
A Capodanno:
- ci si deve divertire per forza,
- bisogna andare per forza alle feste e tornare alle 5 di mattina,
- bisogna per forza fare un poco di scena e saper raccontare il tutto i giorni successivi, magari aggiungendo qualche particolare ad hoc..
Quando c’è una cosa da fare per forza, perché è tradizione e tutti si comportano così, mi viene l’orticaria e pure il mal di pancia.
Chissà perché ora penso al giorno di ferragosto, quando innocenti spiagge e beati prati montani vengono assaliti da gitanti fuori porta muniti di tavolino richiudibile con sedie incorporate..

Tornando al nostro discorso capodannesco, io mi rendo conto che la gente comincia a farsi prendere dalla frenesia quando da ogni dove ti arriva la fatidica domanda:
«CHE FAI A CAPODANNO?»
Risposta dell’italiano medio: «vado ad una festa con amici in una casa in campagna».
Nel 90% dei casi o la festa non esiste o la casa in campagna è ancora in costruzione o si arriva a mezzanotte in macchina perché non si riesce a trovare questa cavolo di casa in campagna..
Il mio sogno, prima o poi da realizzare è di stare a casa e andare a dormire a mezzanotte e uno.

Un altro rito tribale che si consuma durante questa folle notte è l’invio selvaggio dal proprio cellulare del MESSAGGINO di auguri, non importa se nemmeno ti ricordi a chi lo stai mandando, meglio ancora.
Ovviamente il testo è sempre lo stesso, uno standard per tutti, senza personalizzarlo in base al destinatario.


Ma i miei veri IDOLI siete VOI, che allo scoccare della mezzanotte componete il numero di telefono dell’amico/a con cui avete contatti una volta l’anno, del parente/nipote/cugino di cui non ricordate nemmeno le sembianze, ma nonostante questo, alla risposta, cinguettate felici: «TANTI AUGURI, BUON ANNO!! »





venerdì 22 novembre 2013

L'assemblea di classe

Sono le 8,02 di mattina, mi trovo seduto sulla cattedra con il giubbetto addosso (fra poco parte il riscaldamento..) e la mia mente sta ancora pensando alla puntatona di “Castle” di ieri sera quando una voce lontana mi risveglia cinguettando:

«Prof, ci concede l’Assemblea di classe sabato?»
«Assolutamente no»
«Ma come? Lei è l’unico che non ce l’ha mai data!»
(appunto, un motivo ci sarà)

«Va bene, che Assemblea sia» rispondo con grande soddisfazione generale.
(in effetti l’insegnante è obbligato a concedere questa roba almeno una volta.. nella vita)

Ma chi ha inventato l’Assemblea di classe??
Ogni mese questi baldi fanciulli hanno a disposizione due ore, per fare che cosa?
Ufficialmente: “Gli studenti hanno bisogno di riunirsi e discutere in piena libertà delle problematiche incontrate durante le attività scolastiche, proporre soluzioni e pianificare comportamenti coerenti per un efficace cammino produttivo”.

 Propongo un minuto di silenzio..

Ecco in REALTA’ cosa accade appena l’insegnante alza i tacchi:
(una porta lasciata accidentalmente socchiusa e una insospettabile talpa aiutano sempre)

1)     sbracamento totale degli alunni con piedi sul banco e costruzione di barricate con borse e libri, per una maggiore riservatezza confabulatoria.
2)     i componenti femminili primari apparecchiano il loro centro estetico personale tirando fuori trucchi e cosmetici di alto livello, si narra di collegamenti in videoconferenza con Diego Dalla Palma.
3)     la secchiona di turno, sempre in prima fila, non alza la testa per un’ora avvantaggiandosi con gli esercizi di matematica.
4)     si formano gruppetti sparsi, prettamente femminili, che discutono animatamente di moda, ragazzi carini, esperienze a luci (quasi) rosse e depilazione.
5)     i componenti maschili primari fanno la ruota, tipo pavone, in cerca di consensi intra-classe, alcuni, delusi, tentano l’uscita dall’aula per ampliare l’areale.
6)     i rimanenti maschietti si riuniscono in gruppi (anche loro) parlando di playstation, fantacalcio, i nuovi integratori per la palestra, le modifiche del motorino.
7)     qualche clamoroso outsider tenta una limonata con la fidanzata (di turno).

« Manca un minuto all’intervallo, devo entrare per firmare il registro, di cosa avete parlato? »

Il silenzio regna sovrano e poi… drriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinn..





Suggerimento1:
le Assemblee di classe si svolgeranno una volta l’anno e si porteranno direttamente da casa pizzette e Coca.cola.
Suggerimento2:
le Assemblee di classe si svolgeranno a scuola nel POMERIGGIO, con annesso toto-scommesse in sala docenti sulla percentuale di partecipazione degli alunni




lunedì 11 novembre 2013

Regali di Natale

Comunicazione di servizio (da fare per tempo) rivolta ai miei amici/conoscenti in occasione dell’arrivo del Natale ed annesso scatenamento regalatorio, si ricorda che:

1)  
di bastoncini di incenso e bruciatori di oli essenziali ne ho una caterva, se li accendo tutti insieme l’ossigeno della mia stanza cala a zero in 30 secondi e l’olfatto mi si sballa irreversibilmente, lasciandomi con soli quattro sensi. 
2)  le cravatte le indosso una volta l’anno e con quelle che ho già ricevuto in passato ci posso fare una corda per calarmi dal terrazzo di casa (3° piano). 
3)  la candela profumata a forma di fiore non mi dice niente, quelle che ho, per quanta polvere hanno preso, hanno cambiato colore. 
4)  i buoni sconto per la libreria, con validità 12 mesi, in scadenza ad aprile mi fanno pensar male.
5)  di termometri con sensore interno-esterno senza fili ne ho uno in ogni stanza, praticamente una tempesta magnetica sopra la testa, però conosco sempre la temperatura ambiente. 
6)  la tazza con i pupazzi di Natale o quella acquistata come souvenir durante l’ultimo viaggio non mi piace, i disegni si sciolgono in bocca insieme al latte caldo. 
7)  il salvadanaio in terracotta con il logo della squadra del cuore ce l’ho, in due anni ci ho messo 9 centesimi. 
8)  il maglione taglia XL con pupazzi e/o renna alla Bridget Jones non è proprio il mio preferito.
9)  Il coupon sconto per il cinema è gradito, però ricordarsi che dentro la busta c’è il biglietto con la dedica e trovare ”Tanti auguri ad Annalisa” (considerato che mi chiamo Marco) non è il massimo.




sabato 2 novembre 2013

Il "difficilese"

Non è l’ingl-ese, non è il franc-ese, non è il macerat-ese, ma è il “difficilese”, il linguaggio preferito di alcune categorie di persone, tra cui.. gli insegnanti.
In due anni di scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario ne ho sentite di cotte e di crude, ma pensavo fosse una specie di dazio da pagare per ottenere l’attestato finale, paroloni difficili per far passare il tempo, ma nulla o quasi di tutto ciò sarebbe mai realmente entrato negli edifici scolastici.
Mi sbagliavo di grosso.
Non vorrei (o forse si..) disquisire ulteriormente su questa scuola di specializzazione, vi dico soltanto che i primi utilissimi insegnamenti in “Didattica per concetti” pensavo non fossero in italiano..
Il bello (brutto) è che questa clamorosa valanga verbale new-age è arrivata davvero nelle nostre scuole, con tutto il vuoto che la riempie!
I tempi si dilatano, ciò che poteva essere espresso chiaramente con un termine ora occupa intere pagine di registri, verbali, profili.. chissà perché mi viene in mente la parola ridondante..

Piccolo libretto delle istruzioni per entrare in un edificio scolastico (non chiamatela scuola per carità) ed uscirne vivi:

1)     Il caro buon vecchio preside non è più lui, ora è il dirigente scolastico.
2)     Non esiste più il bidello, c’è il collaboratore scolastico.
Praticamente tutti coloro che non sono insegnanti diventano collaboratori scolastici, quindi se cerchi una figura in particolare sono cavoli..
3)     Il termine progetto è molto amato, svariati gli argomenti, pochi i soldi, ma non fa niente, l’importante è fare scena.
4)     L’insegnante non presenta il programma della classe, elabora un contratto formativo, meglio se individuale (30 alunni per classe, 30 programmi?)
5)     Quella che mi piace di più: la MAPPA CONCETTUALE.
Ma che cos’è la mappa concettuale?!? Per favore dite SCHEMA, che è la stessa cosa ed eviterete tanti occhietti sgranati ed affranti che vi guardano come se arrivaste da Venere.
6)     I libri di testo (e questo ormai è irreversibile) sono divisi in unità didattiche e unità di apprendimento.. chiamarli CAPITOLI e basta come è sempre stato noo?
7)     L’elaborato scritto di italiano non è una parolaccia, è il TEMA, il ri-elaborato è il RIASSUNTO.
8)     Se ad un insegnante scappa la parola COMPITO in CLASSE o INTERROGAZIONE è peccato mortale, si dice verifica, scritta o orale.
9)     Guai chiamare il viaggio di istruzione GITA scolastica.
10)  La RICREAZIONE non esiste, c’è l’intervallo, tipo il carosello in tv.

Sento di poter continuare ma non vorrei sputacchiare (più di tanto) nel piatto in cui mangio.




A presto.



giovedì 24 ottobre 2013

Il supermercato

Che bello, anche oggi il cielo è terso e splende il sole, essendo meteoropatico questo non è un dettaglio da poco..
Tutto contento vado a fare la spesa senza il minimo sospetto della bella gente che di lì a poco avrei avuto la fortuna di incontrare:

1)     mentre parcheggio in uno dei mille posti liberi con linea BIANCA, lontano dai posti con striscia GIALLA riservati agli invalidi, arriva una signora incavolatissima che mi urla dietro. Quel posto è il suo preferito, perché è in ombra ed avendo il talloncino invalidi ha diritto di precedenza parcheggiatoria in tutti i posti auto dell’universo. Notando la velocità con cui scende dalla macchina, l’animosità ed una forma fisica davvero invidiabile, mi viene pure qualche dubbio..

2)     tiro fuori della mie taschine una moneta da un euro per infilarla nel carrello della spesa quando sento un signore che mi esorta a prendere il suo, che sta per rimettere a posto, tanto anche lui ci aveva messo un euro. Consegno la preziosissima moneta e lo scambio avviene, solo quando sto per entrare al supermercato mi accorgo che nell’apposita fessura del carrello non c’è un euro ma un gettone rosso di plastica..

3)     al banco GASTRONOMIA la voce artificiale annuncia il 39, il mio numero, ma mentre sto per chiedere arriva da dietro il classico pirla, lasciatemelo dire, con il numero 35, (35? Ma che ti sei fatto una penneca negli ultimi venti minuti?) che ordina qualsiasi cosa lasciandomi ad attendere ancora per un bel pezzo..

4)     alla cassa si materializza l’incubo peggiore: davanti a me c’è un carrello incustodito, pieno come un uovo, senza il suo “proprietario”, che probabilmente se ne sta tranquillo a scegliere l’ultima voce della lista della spesa, ma intanto ha lasciato il carrello scosso a fare la fila.
Attendo qualche minuto e lo sposto per mettere sopra il bancone della cassa le mie cose e.. tragedia!!
Arriva l’ominide di mezza età che mi accusa strillando di voler passare avanti, lui era prima di me, lo testimonia il carrello, “non lo hai visto ?”  (dare del lei no?? Chi ti conosce..)

Prima di uscire dal supermercato credo di essermi guadagnato una sfogliatina al quotidiano ma, nonostante la scritta in bella mostra “Il giornale è per tutti” la solita vecchina, con badante gira-pagina, sembra metter radici annunciando ulteriori tempi di attesa..

Domani quattro salti in padella..







martedì 22 ottobre 2013

AAA Cercasi..

Ebbene si, vi comunico ufficialmente che sono in cerca di "brave" persone, delle quali potermi circondare per vivere più serenamente.

Perchè esordisco in codesta maniera?
Perchè non glie se fa più di fregature, scorrettezze, furberie e cattiverie..

Sono sicuro che il mondo, ma più in piccolo anche la mia città, sia (quasi) pieno di "belle" persone da poter conoscere, corrette, oneste, da stimare, che non ti passano sopra appena ti giri dall'altra parte.. ma ci vuole una gran fortuna.
Fortuna per incontrare queste mosche bianche, ma oserei dire anche panda albini, persone che si possono nascondere in ogni dove: nel supermercato, nella libreria dove passi quasi ogni giorno, nella profumeria sempre vuota dove l'impiegata trascorre ore a leggere la sua rivista preferita, nello studio legale dove cerchi di arginare le trufferie dell'amministratore di condominio (che ora vede il sole a strisce).

Spero di avere la fortuna di incontrarle e di farci amicizia, spesso è un caso, un semplice episodio di vita comune, una fermata dell'autobus, un aperitivo, uno scontro dietro l'angolo.. non si sa mai.

Speriamo bene..



Ciao a tutti.


martedì 27 agosto 2013

L'amico

1) Quando lo incontri ti saluta con il cuore ed il suo sorriso ti rasserena.

2) Sa ascoltare le tue pene, comprendere il tuo dolore e darti sempre buoni consigli.

3 Quando la pioggia è su di te è pronto ad aprire il suo ombrello.

4) Se la tua batteria è scarica ti raggiunge in ogni dove per ricaricarla e riportarti a casa.

5) Quando il computer fa le bizze in un attimo è li con carta, penna e calamaio.

6) Sa quando ridere e quando piangere insieme a te.

7) Quando sei arrabbiata perché intorno a te c’è il deserto è pronto a farti un’oasi su misura.

8) Sa mettersi in disparte ma ti è sempre accanto nel momento giusto.

9) Quando sei indifendibile..  è sempre pronto a difenderti.

10) Un torto nei suoi confronti svanisce in un attimo, il legame tra di voi dura per sempre.







A presto :-)



venerdì 23 agosto 2013

Londra

Zitti, zitti.. forse il tempo per una uscita “mordi e fuggi” sono riusciti a trovarlo.
Approfitto di una super offertona low cost, (termine che va tanto di moda) al prezzo di un pieno della mia 106.
Il pernottamento è collaudato, in quel di Belgrave Road.. pulizia, bagno in camera, posizione ottima, cortesia e prezzi normali. Parto dalla piccola rampa di lancio di Ancona-Falconara, che però è troppo comoda come logistica e distanza dalla mia umile dimora.

Entrare in aeroporto mi mette allegria, mi fa volare lontano, spesso con il pensiero.. confesso che non di rado vado soltanto per una passeggiata.
Un luogo magico, dove raggiungere ogni parte del mondo è semplicissimo, basta oltrepassare una porta numerata..
Osservo le persone in transito, le loro valigie, trolley, 24 ore e vorrei chiedere ad ognuno da quale luogo sta tornando o quale meta sta per raggiungere..

Chiudo questa parentesi pensierosa, è ora di svelare la mia di destinazione: si torna a LONDRA.
Londra è una città che amo troppo ed in passato ho avuto la fortuna di viverci.
Ora non l’ho abbandonata ma le mie visite sono sicuramente più brevi.. brevi ma appassionate.
Salto i luoghi comuni, le solite cose che si dicono su questa metropoli, però non posso non confermare questa frase signori miei: “Chi è stanco di Londra è stanco della vita”.

Concludo semplicemente, con una lista di motivi che contribuiscono a farmi apprezzare Londra con tutto il mio cuoricino:

1)     L’architettura vittoriana
2)     La voce “mind the gap” dentro le fermate della metropolitana
3)     L’Imperial College
4)     La scritta “look right” ai lati della carreggiata
5)     Le smisurate aree verdi
6)     L’inconfondibile odore dentro le fermata della metropolitana
7)     Camden town
8)     Il pazzoide Cyberdog
9)     La calma e la serenità di Little Venice la domenica mattina
10)  La follia dei Docklands in notturna




Mi viene in mente soltanto una cosa, piuttosto negativa, legata al vivere in codesto luogo, ma ve la svelo soltanto su richiesta.


Bye bye, see You soon.


lunedì 19 agosto 2013

Abbasso il fumo

Assistere una persona cara che deve trascorrere metà della giornata collegata ad un respiratore artificiale ti fa riflettere, sicuramente troppo.

Signore e signori: il fumo fa male, ma tanto.
La sigaretta è subdola, oserei dire strisciante, nel suo “modo di comportarsi”, perché gli effetti di quelle 3-4 pagliuzze al giorno arrivano in genere dopo una decina di anni.. e vi assicuro che arrivano.
Quando si è giovani, aitanti e con i globuli bianchi stile Arnold Schwarzenegger anni d’oro va tutto bene ma non sarà sempre così.
Con il passare del tempo e con qualche vizio di troppo verrà fuori qualche guaio.

Visto che mi piace tanto fare il professorino beccatevi questo:

Nel fumo di sigaretta sono state identificate oltre 4000 sostanze, tra cui:

1)     Ossido di carbonio (CO), che riduce la quantità di ossigeno disponibile per l’organismo.
2)     La nicotina, un VELENO potentissimo. Fumare 10 sigarette al giorno può portare ad assorbire fino a 60 mg di nicotina alla settimana, dose che in una sola iniezione ucciderebbe.
3)     Arsenico, anche questo pericolosissimo veleno.
4)     Il polonio 210, una sostanza RADIOATTIVA. Fumare 10 sigarette al giorno equivale, in un anno, a più di 50 radiografie al torace.




Non pago, allego anche questo prospetto, che merita davvero di esser letto:


ECCO COSA AVVIENE NEL TUO CORPO QUANDO SMETTI DI FUMARE


Dopo 20 minuti: la pressione sanguigna tende a normalizzarsi.
Dopo 8 ore: il livello di ossido di carbonio (CO) nel sangue scende verso la norma e si incrementa il livello di ossigeno.
Dopo 24 ore: i tuoi capelli e la tua pelle non hanno più l’odore del fumo.
Dopo 48 ore: i tuoi sensi del gusto e dell’olfatto migliorano.
Dopo 72 ore: ti è più facile respirare, aumenta la tua capacità polmonare: hai sfrattato la nicotina dal tuo corpo.
Dalle due settimane ai tre mesi: aumenta il livello di energia, se ti osservi allo specchio noti che hai il viso più roseo e rilassato, un colorito della pelle più luminoso e i capelli splendenti: sono tutti effetti del tuo stop al fumo.
Dopo 9 mesi: tosse, fatica e respiro corto diminuiscono.
E’ sempre più in ascesa la tua energia.
Dopo 5 anni: il rischio di decesso per tumore polmonare si riduce del 50% circa, diminuisce il rischio di sviluppare tumori in altre sedi quali: bocca, esofago, faringe, laringe, reni, vescica e pancreas.  Per il tuo cuore il rischio si riduce gradualmente.
Dopo 10 anni: il rischio di decesso per tumore polmonare è paragonabile a quello di una persona che non ha mai fumato.

E con questo ho concluso.
(come dissi in un altro paio di occasioni, ma non ricordo bene quali)



giovedì 15 agosto 2013

Occhio al sole

Sgombrata la mente da nuvole (speriamo) passeggere, ritorno in me e mi accingo a postare di nuovo, nonostante la super festività e l’assenza dalla postazione casalinga.
Dopo il brutto tempo ritorna il sereno, anche atmosferico e giustamente mi dirigo in zona mare.. è Ferragosto.
Parcheggio la mia amata 106 e mi dirigo, veloce come un ghepardo, attraverso la pineta e quindi in spiaggia.
Con la borsa termica giallo fluo in una mano e l’ombrellone nell’altra mi sento davvero un pirla e, guardando me stesso con “occhio estraneo”, sto quasi per andarmene quando vengo distratto dal bikini più piccolo del mondo, indossato da una amazzone bionda che chiamerei.. “the body”.
Decido di rimanere e mi accingo alla fantozziana sistemazione dell’ombrellone, come se dovessi piantare un ulivo secolare.

Dopo questa premessa, che avrebbe fatto addormentare anche una iena ridens, arrivo al dunque: gli occhi e l’abbronzatura.
Va bene crogiolarsi al sole come lucertole, va bene stare immobili sopra l’asciugamano e girarsi ogni 30 minuti fino a cottura ultimata, ma stare al sole senza occhiali scuri NOOO.. questo proprio non va bene.
Mi permetto di ricordare che le palpebre non possono abbronzarsi e stare con gli occhi chiusi stesi al sole non evita ai raggi ultravioletti di essere assorbiti massicciamente, con effetti potenzialmente molto pericolosi.
L’oculistica moderna ci dice che una buona parte dei disturbi alla vista in età adulta deriva proprio da una sconsiderata esposizione degli occhi al sole in anni precedenti, che sia mare, montagna, escursioni, passeggiate.. quindi attenzione.
Un paio di buoni occhiali scuri possono farci stare più tranquilli o meglio ancora due piccoli sassetti sopra le palpebre, quando siamo stesi sull’asciugamanone. Vista salvata e abbronzatura assicurata!

Termino pensando a te, che hai questi meravigliosi occhi azzurri cangianti verdi, belli ma delicati : OCCHIO AL SOLE!


martedì 6 agosto 2013

Il vitellone

No, non ce la posso fare.. l’ho incontrato anche oggi, non posso non esaltare la sua grandezza..

Andiamo con ordine, nelle poche ore di tempo libero che mi rimangono, giorno o notte che sia, amo camminare.
Qualche volta inserisco anche le rimanenti incombenze, compatibili con un percorso a piedi, quindi più o meno la zona del centro storico di questa ridente cittadina.
Nel 94% delle mie uscite (statistiche alla mano) incontro LUI, il VITELLONE più apprezzato dalle donne, l’uomo più abbronzato del mondo, colui che non concede più il saluto, essendo arrivato a livelli siderali di superiorità.

( mi stanno tanto simpatiche le persone che ti conoscono ma ad un certo punto non ti salutano più, nemmeno con un falso sorrisetto o un annoiato cenno del capo..
Costoro mi sono simpatici quasi come gli amici degli amici, che quando si sta insieme sono tutto risate e pacche sulle spalle, poi quando ti incontrano da solo, girano la testa dall’altra parte )

L’età del VITELLONE è sui 55 andanti, sicuramente ben portati ma.. non sono 20 e nemmeno 30.
L’abbigliamento preferito, da maggio a ottobre, è composto da una bella camicia con le maniche tagliate e pantaloni super corti, il tutto di colore bianco o comunque chiaro, per esaltare gli altissimi livelli di melanina.
Passeggia spesso in zona centro, il suo areale di caccia preferito e quando arriva l’happy hour staziona in posizione strategica nei pressi del bar centrale, con il suo sguardo magnetico, pronto a sfoderare tutto il suo charme..

Ebbene.. due cose secondo me non vanno signor VITELLONE :

1)     Passi la camicia senza maniche ma la sbottonatura fino all’ombelico no.. proprio non si può vedere, fa troppo tamarro! Anche se il torace è discretamente depilato è sempre notabile un pelettino brizzolato e qualche rotolino caratteristici dell’età che non fanno proprio una gran scena..
2)     I pantaloni cortissimi, che hanno il loro perché in un bel giovine palestrato in spiaggia, in città e quando sono passati alcuni lustri non restituiscono lo stesso effetto..

Voi che dite, è tutta invidia?

Ad maiora.

sabato 3 agosto 2013

Benvenuti

Intristito da una clamorosa routine giornaliera ed impossibilitato (speriamo temporaneamente) a nutrire il mio amore per il viaggio, mi trovo quasi costretto ad aprire questa taumaturgica valvola di sfogo, dove utenti, navigatori, poeti, santi ed inventori potranno leggere e commentare gli scritti ivi contenuti.
Non fate caso alla presenza di frasi semplici, da quinta elementare, baciate da termini complessi, quasi aulici.. è tutta scena, sono io che sto abbastanza fuori di capoccia.
Di sicuro la serietà rimarrà (quasi) sempre lontano da questo blog, qui dentro si scherza, si ironizza, si prende in giro, ma sempre senza volgarità e con (discreto) rispetto.
Orsù dunque, lasciate ogni speranza o voi ch'intrate e fatevi cullar dal PHANTABLOG..