Ebbene si, Natale si
avvicina e questo andrebbe anche bene, visto che per me una delle cose più belle del mondo è fare regali alle
persone care.
(il vero significato delle festività
lo sorvolo alla grande, non va più di moda)
Però dopo Natale e mi viene il
magone solo a pensarci, arriva il temutissimo ultimo dell’anno.. ma chi lo ha
inventato?
Il 31 Dicembre e tutto il
cucuzzaro che si porta dietro è per il sottoscritto un giorno da far
trascorrere in fretta, come quando mandi giù lo sciroppo che sa di pesce,
inghiotti e vai.
A Capodanno:
- ci si deve divertire per forza,
- bisogna andare per forza alle feste e tornare alle 5 di
mattina,
- bisogna per forza fare un poco di scena e saper
raccontare il tutto i giorni successivi, magari aggiungendo qualche particolare
ad hoc..
Quando c’è una cosa da fare
per forza, perché è tradizione e tutti si comportano così, mi viene l’orticaria
e pure il mal di pancia.
Chissà perché ora penso al
giorno di ferragosto, quando
innocenti spiagge e beati prati montani vengono assaliti da gitanti fuori porta
muniti di tavolino richiudibile con sedie incorporate..
Tornando al nostro discorso capodannesco, io mi rendo conto che la
gente comincia a farsi prendere dalla frenesia quando da ogni dove ti arriva la
fatidica domanda:
«CHE FAI A CAPODANNO?»
Risposta dell’italiano
medio: «vado ad una festa con amici in una casa in campagna».
Nel 90% dei casi o la festa
non esiste o la casa in campagna è ancora in costruzione o si arriva a
mezzanotte in macchina perché non si riesce a trovare questa cavolo di casa in
campagna..
Il mio sogno, prima o poi da
realizzare è di stare a casa e andare a dormire a mezzanotte e uno.
Un altro rito tribale che si
consuma durante questa folle notte è l’invio selvaggio dal proprio cellulare del
MESSAGGINO di auguri, non importa se nemmeno ti ricordi a chi lo stai mandando,
meglio ancora.
Ovviamente il testo è sempre
lo stesso, uno standard per tutti, senza personalizzarlo in base al
destinatario.
Ma i miei veri IDOLI siete
VOI, che allo scoccare della mezzanotte componete il numero di telefono
dell’amico/a con cui avete contatti una volta l’anno, del parente/nipote/cugino
di cui non ricordate nemmeno le sembianze, ma nonostante questo, alla risposta,
cinguettate felici: «TANTI AUGURI, BUON ANNO!! »
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