Durante le cosiddette “feste
natalizie” uno strano rituale, considerato gradito, viene puntualmente messo in
scena da loschi figuri, il cui reale
intento è quello di scombussolare il più possibile la flebile tranquillità
familiare.
Si auto-proclamano amici e
parenti, in realtà sono conoscenti e lontani consanguinei che incontri una
volta l’anno.. ed un motivo ci sarà.
A malapena ricordi i loro
nomi e perché hai a che fare con
loro, ma durante le feste non mancano mai, te li ritrovi sempre lì, non possono
proprio rinunciare alle VISITE di NATALE.
«Ciao Marco, come va? Dai che
ti vengo a trovare»
“Dai” che ?? Vieni vieni,
tanto o non ti apro o non mi ci trovi.
«Passo per Natale, ti porto
un pensiero e vengo con la mia bimba»
Non mi ricordo nemmeno come
ti chiami, hai una figlia? Mai saputo.
«Durante le feste facciamo
una cena, tanto siamo solo noi,
giochiamo a carte»
Ma siamo solo noi chi ?? Ci
incrociamo una volta l’anno in Corso Cavour, tua moglie non l’ho mai vista, ero
rimasto ad un figlio, ne hai sfornati altri tre e manco me lo hai detto.
Giochiamo a carteee ?????
Vado a collegare il campanello con la 380v.
C’è poi il lontano parente
che ti comunica la visita pre-natalizia insieme alla zia di secondo grado, a
Vittorino che fuma come un turco e alla cugina Tiziana, che tu ricordi con lo
stesso piacere della visita militare a Perugia a 18 anni.
Per non fare brutta figura
ti tocca uscire all’ultimo momento, per comprare qualche panettone, pandoro o
il mitico cesto natalizio con dentro lenticchie, fagioli, cioccolatini, paste e spumantello.
Ovviamente è una sciagura.
Gli acquisti dell’ultimo
minuto sotto le feste, per di più
forzati e non voluti, non si augurano.
Non appena esci vedi file di
automobili ferme in qualunque via, un trionfo di clacson, frenate, parcheggi,
sgommate.. e ti chiedi se sta arrivando la fine
del mondo e tu magari non hai ancora acceso la TV e non ne sai nulla.
E’ semplicemente la frenesia natalizia, tutti corrono in
qualsiasi posto per fare qualsiasi cosa: alle poste, nei negozi, al bar, in
pasticceria, al supermercato.. pure al cimitero c’è la ressa.
Arrivi al parcheggio del
supermercato e capisci subito che non troverai posto nemmeno a pagarlo oro, ti
fermi lungo la via, così scomodo e lontano che quasi quasi facevi prima ad andare
a piedi.
Entri e vedi TUTTA la città
che sta comprando qualcosa : carrelli che straripano, gente che corre
scapigliata dal banco pesce a quello gastronomia, risse per accaparrarsi i
numerini della fila.
Ti avvicini per prenderne uno
anche tu e ti accorgi sconsolato di avere 78 persone avanti.
Alla fine riesci a trovare
soltanto due miseri panettoni a 1.99 euro ed un cesto natalizio con prodotti
dalle scritte strane.. sulla cui provenienza hai qualche serio dubbio.
Non potendone più arrivi
alle casse e pensi di far suonare l’allarme antincendio per velocizzare un po’,
ma alla fine con una ventina di minuti di fila riesci ad uscire e a riveder le stelle.
Tornato a casa ti rendi conto
di avere così tanta gente che arriverà di lì a poco che non sai se mettete subito a
piagne o fuggire clamorosamente verso l’eremo di S.Leonardo.
Fra i ritardi, le mezzore spese nel “vuoto neuronale” e le
solite domande sulla vita ed il lavoro cominceranno anche ad accavallarsi le
visite e.. tu capirai cosa vuol dire cedere
al lato oscuro della forza.
Quando il Sole è ormai
tramontato da un pezzo ed è archiviata anche la cena istituzionale della vigilia con parenti, ti accorgi ed
apprezzi una gran bella novità : IL SILENZIO.
Il cielo è sereno, la Luna
piena troneggia nel firmamento, l’aria è limpida..
Un mezzo sorriso compare sul
tuo viso, alla FINE mancano soltanto :
1) le visite dell’ultimo minuto la mattina di Natale.
2) le telefonate di auguri di altri ignoti che non possono venire di persona.
3) il pranzo di Natale con parenti.
4) lo scarto dei regali con bimbini strillanti che
scorrazzano in ogni dove.
5) le partite a tombola.
6) le visite di ALTRI INFINITI conoscenti e/o parenti
che mezzi mbriachi vengono a farti
gli auguri nel tardo pomeriggio.
7) la passeggiatina tutti insieme per digerire i kg di
cibo selvaggiamente ingurgitati.
8) la cena con i resti del pranzo, che sono tanti e non
si possono mica buttare via.
9) I SALUTI FINALI con baci, sorrisi e abbracci che più finti non si può.
Si, sono positivo ed
ottimista, in effetti potrebbe andar peggio. J
BUON
NATALE.