Ho già parlato dell’ultimo
dell’anno, ma anche il giorno di Natale merita di essere affrontato.
Vi scrivo (quasi) in
diretta, con gli invasori ancora in soggiorno a slacciarsi la cintura e
mettersi comodi sul divano.
Trattasi di: CENA DI VIGILIA
e/o PRANZO DI NATALE con PARENTI.
Della quindicina di persone
che si aggirano in casa la metà sono IGNOTI, cugini di secondo grado,
fidanzati/e della nipote della zia e due o tre passanti, che si sono imboscati
tra un finto sorriso e una pacca sulle spalle.
Ma perché esistono ancora
questi riti tribali??
Queste ammucchiate
insensate, odiose per tutti, ma che tutti perpetuano..
Ci si vede una volta l’anno
e non si sa bene cosa dire, il discorsetto sul tempo e sulla crisi è un classico
(della tristezza), la “gaffe” clamorosa è sempre dietro l’angolo e così inizia
“la sagra de lo finto”:
-
finti baci
-
finti abbracci
-
finti
apprezzamenti, commenti e complimenti
Se poi c’è anche qualche
regalino da scartare è il massimo!
Sono tutti contenti, tutti
ringraziano e sorridono a 54 denti ma.. appena tornano a casa buttano nel
cestino la camicia di due taglie più grande, parcheggiano in sgabuzzino i sali
da bagno profumati, pronti al riciclo, e gettano nel camino la cravatta a
strisce e pallini.
Parlando di finto non possiamo escludere “la partecipazione alla Messa di mezzanotte”.
Trattasi di celebrazione
religiosa alla quale il 70% delle persone si reca soltanto perché fa parte del
pacchetto natalizio, insieme a regali, torroni e panettoni.
Se venissi catapultato
ignaro in una Chiesa vi potrei subito dire, ad occhi chiusi, se si tratti di
“Messa di mezzanotte” o “Messa del 25 mattina”, la differenza sta nella PUZZA
di PESCE.
Decine di pseudo-fedeli che
cantano a bocca aperta, rosei e mezzi ‘mbriachi, emettono mostruose alitate
pescifere, suggerendo il menù appena ingurgitato.
Anche i vestiti, che per
l’occasione (siamo in vetrina!) non possono non essere cappotti neri, sciarpe
bianche, giacche di lusso e pelliccette varie.. puzzano discretamente di
frittura di pesce.
Tra le persone sedute un
buon 30% ha l’occhio semi-chiuso, l’età avanzata, la panza piena ed un bel calduccio conciliano la penneca, con tanto di
russatella a scoppio.
Comunque tutto ciò è
secondario, l’importante è che all’uscita, tutti felici e contenti, ci si baci
e ci si abbracci, anche fra estranei, urlando: «Tanti auguri, Buon Natale!»
(.. se
poi verso le due di notte ci scappa pure una partita a carte..)