Attenzione : questo post è talmente acido che nemmeno 10
pastiglie di Magnesia smisurata
aromatic vi impediranno il bruciore di stomaco dopo la lettura.. siete
avvertiti.
Il 25 Dicembre è un giorno
di grandi preparativi perché dobbiamo essere tutti più bravi, più buoni e pure
più belli. Ci si sveglia presto la mattina per farsi il bagno, profumarsi e
imbellettarsi come non mai e tirare fuori dall’ armadio il vestito della festa.
Tranquilli, dal 27 si
ricomincia da capo, con i litigi condominiali, il clacson in mezzo al traffico
e le frecciatine al lavoro.
Nel giorno di Natale il pacchetto fedeltà comprende:
1) Presenza in Chiesa
2) Magnata con parenti
3) Scarto dei regali
1) Tutte le Chiese il 25 di
Dicembre (insieme al 24 sera e a Pasqua) hanno il loro momento di gloria, un
vero sold out, tutto pieno e posti in
piedi.
Centinaia di nuovi fedeli occupano ogni pertugio dei
sacri templi e seguono le celebrazioni cantando, sorridendo e stringendo mani,
sotto gli occhi incuriositi degli altri
fedeli, presenti ogni domenica ed abituati a comportamenti più discreti.
L’occasione è ghiotta per
una bella sfilata in vetrina e così,
oltre a giacche, cravatte e tailleur, ecco cappotti, sciarpe bianche e pellicce
varie diventare protagoniste.
La differenza poi, tra Messa
di mezzanotte del 24 e Celebrazione di Natale sta nelle svampate di pesce che arrivano da ogni dove: dai vestiti, dalle
persone, dagli aliti scatenati durante i canti a squarciagola.
Un altro elemento che indica
la differenza tra le due Celebrazioni è lo stato
della maggior parte dei partecipanti: a Natale sono più svegli e pimpanti, il
24 sera hanno l’occhio semi-chiuso, la panza
già piena e qualcuno di loro approfitta pure per una pennechetta con russatella
a scoppio.
2) Alla fine della Messa del
25 arriva la magnata con i parenti : a
casa o al ristorante ci si prepara comunque ad un evento epico, quasi sismico.
Personalmente a questo
momento della giornata preferirei un inseguimento di 10 ore da parte del Mastino
dei Baskerville, nella nebbiosa e notturna brughiera inglese.
La magnata con i parenti rientra
spesso nella cosiddetta “sagra de lo
finto” , dove sono di ordinanza i sorrisi, le pacche sulle spalle, i baci,
gli abbracci e tanta gioia e felicità che devono
sprizzare da tutti i pori..
Al convivio sono presenti i
classici parenti che vedi una volta l’anno (ed un motivo ci sarà) : la zia di
secondo grado, la cugina con il marito e i nipotini, la sorella della madre del
pronipote della nuora e pure qualche estraneo, che passava sotto casa e si è
imbucato.
La conversazione durante la
magnata è da suicidio, le classiche
chiacchiere sul tempo, sul lavoro, sulle fidanzatine, tutto mieloso e
zuccheroso, da far venire il diabete mellito di 3° grado in un battibaleno.
In compenso vicino a te c’è
sempre il bimbino con il seggiolone
che ti tira i tortellini e inzuppa le manine nel brodo del tuo piatto.
Dopo 27 antipasti e appunto
gli immancabili tortellini con brodino di gallinella ti senti già pieno come un
otre, sarà poi il Bellini iniziale con le tartine che ti dà quella clamorosa sensazione
di sazietà, succede comunque che già a questo punto la tua pancia invoca pietà
e la cintura dei pantaloni comincia a contenere pressioni inusitate.
L’allegro pasto continua con
i secondi, 15 contorni misti, olive e creme fritte, l’insalata russa, il nonno
pure, la frutta, l’ananas il panettone, il torrone siciliano, il pandoro che
piace tanto ai piccolini e la zuppa inglese.
Il tutto innaffiato da vini
bianchi, rossi e spumantelli vari.
Tempo stimato : 3 ore de magnata.
Intanto la cintura dei tuoi
pantaloni è arrivata a “livello vulcano”, in attesa di eruzione dopo due
milioni di anni di inattività e sei sudato come una capra, nonostante tu abbia
tolto ormai da tempo la giacca, appoggiandola dietro la sedia.
I bambini, come da manuale, scorrazzano da tutte le
parti, strappano le palline di Natale all’abete, rovesciano in terra qualsiasi
cosa ed insistono per aprire i regali, nonostante i rimproveri dei genitori.
Il sacro pasto scorre lento,
fra battute, sorrisi, barzellette e frasi fatte e si arriva al brindisi finale,
quando i conviviali, alcuni dei quali già mbriachelli,
alzano i calici per il “cin-cin” declamando a turno i buoni auspici per l’anno
nuovo.
In questo momento il tuo
desiderio è quello di aria fresca, cielo azzurro sopra la testa e silenzio eremitico e con questi segreti propositi
incocci il bicchiere con l’ignoto
parente alla tua destra, rovesciando lo spumante sui pantaloni.
Con il caffè,
l’ammazzacaffè, il limoncello, la grappa e il Fernet Branca per chi ha
esagerato la battaglia sembrerebbe
avviarsi alla conclusione quando senti una vocina che invoca immediatamente lo
scarto dei regali.
Ti stavi appunto alzando
dalla sedia, che ormai ha preso la forma del tuo sedere, per sgranchirti e fare
almeno due passetti, quando capisci di essere in trappola e mestamente rimani
al tuo posto.
3) Una delle cose che amo di
più è scambiare con le persone care qualche pensierino, grande o piccolo o
insignificante che sia, guardare i loro visi sorpresi e sorridenti e scambiarci
in questo modo tutto il nostro affetto, da persone appunto che si vogliono
bene.
Questo nei miei sogni.. in
realtà ogni 25 Dicembre mi ritrovo, malcapitato, in mezzo a barbari, minorenni
iper-attivi e sconosciuti vari che
stringono, abbracciano e sputacchiano come se d’un tratto tu fossi il loro più
caro amico.
E allora si sprecano i regali tristi
: le confezioni da bagno, con la saponetta, la crema mani e il bagnoschiuma
Erbolario, la camicia, il libro, il profumo, le magliette e le cravatte,
orrende quanto basta..
« Grazie è bellissimo!!
» si recita ogni volta.
« Davvero ti piace? »
« Si, si, proprio quello che
volevo » e già pensi a dove buttarlo
quando tornerai a casa o a chi riciclarlo.
Il tavolino del soggiorno è ormai
pieno di carte, fiocchetti, scatole e sacchetti, tutti ringraziano e sorridono
e qualcuno comincia a sentire il peso dell’evento, anche a causa delle panze piene e del vinello trincato.
La giornata si è protratta
ormai fino a metà pomeriggio, il volume
di commenti, risatine, scherzi e sollazzi è diminuito, gli astanti sembrano
pronti al ritiro, i guerrieri rinfoderano
le loro spade e tu ti senti sollevato, quasi rasserenato.
Pochi istanti
dopo arriva la simpatica vocina : « Adesso
è l’ora dei giochi, preferite TOMBOLA o MERCANTE in FIERA ? ».
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